L’importanza della sterilizzazione, unica arma contro il randagismo

In questo articolo parleremo dell’importanza della sterilizzazione del gatto, fenomeno che viene ancora oggi sottovalutato.

La sterilizzazione non piace ai più: c’è chi dice sia contro natura, chi si immedesima nell’animale e prova dispiacere, chi fa figliare per false e antiche dicerie, chi per menefreghismo, mancanza di possibilità economica o ignoranza. Soffermiamoci però a riflettere. Comprendiamo la difficoltà di non capire l’importanza di una pratica “contro natura” ma ascolta chi vive il dramma del randagismo, e tutto ciò che ne consegue, quotidianamente.

Cosa c’è di naturale nel tenere uno o più gatti in casa? Nel dare loro da mangiare? Nell’abbandono? Nelle lenti e sofferenti morti dei gatti e gattini randagi? Nel sovrappopolamento dei gatti?
Non c’è più natura dove interviene l’uomo. Quindi prendiamoci la responsabilità di quello che abbiamo fatto finora e cerchiamo insieme di rimediare per il benessere di tutti.

NUMERI E ABBANDONI

Ogni anno i numeri degli abbandoni crescono, nell’ultimo circa 80.000, tra cui intere cucciolate, gattini singoli o in compagnia delle madri, gatti adulti o malati. I numeri parlano chiaro e noi ne siamo testimoni. Solo la nostra associazione, nel 2020 ha fatto adottare 135 tra gatti e gattini potendone accogliere un numero davvero limitato, a causa della ridotta disponibilità di strutture, a confronto con la grande mole di richieste di aiuto. Abbandonati ovunque, gettati nei cassonetti, chiusi in buste, scatole, nelle campagne, davanti ad abitazioni o rifugi. Sono pochissimi i fortunati che vengono trovati e salvati casualmente da passanti, ma i più fanno una fine atroce tra malattie che colpiscono occhi e apparato respiratorio, predati da animali selvatici o troppo piccoli per rimanere da soli al mondo.

Foto di Pixabay

PERCHE’ STERILIZZARE E’ IMPORTANTE PER LA SALUTE ?

La sterilizzazione, oltre a combattere il fenomeno del randagismo, ha un importante ruolo sulla salute del gatto. L’incidenza di tumori mammari in età adulta è totalmente abbattuta se una gatta viene operata entro il primo calore e, ad ogni nuovo calore si abbassa la probabilità di formazione del 10%. Recenti studi affermano che se una gatta viene sterilizzata entro il primo calore (circa 5 mesi), oltre a non danneggiare lo sviluppo si prevengono eventuali problemi comportamentali legati a fenomeni di agitazione e stress in età adulta. Si previene la Piometra, importante e pericolosa infiammazione all’utero. Anche nei maschi la castrazione previene patologie legate alla prostata e ai testicoli.

La riduzione della conflittualità, collegata alla territorialità, alle lotte e ai rapporti sessuali, a seguito di sterilizzazione e castrazione protegge i gatti da gravi malattie infettive come la FIV (virus dell’immunodeficienza felina) e la FeLV (Leucemia virale felina) quest’ultima con alta trasmissibilità tramite feci, urine, sangue e saliva. Queste malattie sono molto comuni nei gatti randagi e portano alla morte.
Nei gatti randagi, specialmente nei gattini, vediamo spesso infezioni da virus che aggrediscono gli occhi portando alla cecità, l’apparato respiratorio causando una mortale inappetenza, polmoniti, dolorose ulcere della bocca e tanti altri problemi. I parassiti, la gastroenterite ed altre malattie, oltre quelle appena elencate possono condannare gatti e gattini ad una morte lenta e dolorosa.

Nei maschi in particolare, attraverso la castrazione, si evitano in primo luogo la marcatura frequente del territorio caratterizzata dal forte odore di urina. Questo per chi vive in appartamento o condominio può diventare un problema che causa la principale conflittualità col vicinato; in secondo luogo, le “fughe d’amore”, che avvengono nell’età adolescenziale del gatto maschio (dai 7 mesi a circa il primo anno di età). Questa fase è contraddistinta dal vagabondaggio alla ricerca del proprio territorio e spinti dal richiamo delle femmine in calore.

Non dimentichiamo inoltre che i gatti sono spesso vittima di incidenti stradali che, oltre alla morte o danno fisico del gatto, possono avere conseguenze più o meno gravi anche per le persone.
Infine, l’esperienza ci insegna che, prima o poi il gatto maschio non castrato, non tornerà più a casa.

Foto di Pixabay

LA COLONIA FELINA

I gatti in libertà o randagi sono il risultato di quanto sopra perché i proprietari hanno scelto la facile e crudele via dell’abbandono. Si tratta di animali diventati improvvisamente scomodi o cuccioli a cui non si è trovata una sistemazione. Moltissimi di loro, una volta abbandonati, come anzidetto, hanno una bassa percentuale di sopravvivenza ed pochi fortunati daranno vita a nuclei di gatti liberi (colonie feline) che andranno incontro a molte difficoltà quotidiane. Le gatte randagie partoriranno cuccioli deboli e malati; alcuni di essi vivranno a stento altri moriranno anche per avvelenamento. Queste sofferenze potrebbero essere evitate con un semplice intervento di sterilizzazione.
In colonia i gatti, se sterilizzati, possono vivere bene senza creare i problemi derivanti dal sovrannumero delle nascite incontrollate. I gatti sono tutelati dalla legge 281 del 1991 nella quale si specifica il diritto di libertà dei gatti di colonia, seguiti dalle “gattare” che se ne prendono cura.

L’INTERVENTO CHIRURGICO

Nel maschio l’intervento avviene asportando i testicoli, nella femmina togliendo ovaie e utero. Possiamo affermare con tranquillità che i rischi chirurgici sono ridotti al minimo, entrambe queste operazioni vengono eseguite con grande frequenza e rappresentano un intervento di routine per tutti i veterinari. Le tecniche operatorie sono sempre più all’avanguardia e oggi abbiamo la possibilità di intervenire microchirurgicamente, limitando il più possibile i tempi di guarigione o le possibilità di infezione. Dopo un paio di giorni i gatti torneranno ad essere forti come prima e il loro carattere rimarrà invariato limitando, al massimo, alcuni comportamenti legati ad esempio alla competizione e territorialità.

Foto di Pixabay

SII CONSAPEVOLE E RESPONSABILE DELLE TUE SCELTE

Cedere alla tentazione di far partorire la propria gatta solo perché si ritiene possa essere un’esperienza educativa ed entusiasmante per i propri figli o perché ci si immedesima e si pensa che la gatta abbia la voglia di diventare mamma, vuol dire anche impegnarsi a trovare delle famiglie disponibili a prendersi cura dei cuccioli. Questo non solo sarà difficile ma priverà i gattini abbandonati ospiti dei rifugi della possibilità di trovare casa oltre a fare delle adozioni non consapevoli che a loro volta possono generare cucciolate indesiderate o abbandoni.

Non credere che si debba far fare la prima cucciolata, alcuni veterinari ancora la consigliano impropriamente senza pensare ai danni e alla responsabilità che comporta. Il calore, i rapporti sessuali, la gravidanza e il parto sono per la gatta dolorosi, le creano disagio oltre a non essere consapevole di quello che le sta accadendo. Basta osservare oggettivamente una gatta in queste fasi per accorgersene. I rapporti sessuali sono molto dolorosi, il pene del gatto è formato da piccole spine di cheratina affinché stimolino l’ovulazione della gatta.

Vogliamo parlare dell’importanza della gestione dei piccoli?
Il gatto è un animale ancora ad oggi sconosciuto per questo non viene capito e gestito bene. Come per ogni animale però la fase prima dello svezzamento è molto delicata e se affrontata male, come la maggior parte delle volte, può creare involontariamente, fenomeni di discronia (esperienza vissuta in un momento non opportuno), privazione (esperienza non vissuta) e deprivazione (esperienza rimossa prima del tempo).

Spesso non vengono considerati i tempi dello sviluppo e fasi sensibili del gattino fondamentali per una vita serena. Se vengono fatti adottare ad un’età inferiore ai due mesi di vita (che comunque sono pochi ed è obbligo di legge) ne conseguiranno disturbi nella socializzazione intra-inter specifica, difficoltà nella gestione degli stop, gioco inappropriato, paure irrazionali, irrequietezza, non capacità di gestire ansia e frustrazione, etc. Il tutto chiaramente andrà a ledere la tua relazione e benessere in famiglia: il gatto è un animale molto sensibile, il suo è un linguaggio finissimo e difficile da interpretare.

PREVENIRE E’ MEGLIO DI CURARE

Se condividi quello che ho detto e vuoi contribuire alla lotta contro il randagismo, sterilizza i tuoi gatti. Se hai bisogno di ulteriori informazioni puoi contattarci al nostro indirizzo email aspa-anguillara@libero.it. Ti invitiamo a prendere coscienza di quanti gatti effettivamente hanno bisogno di noi e di quali siano le nostre possibilità. Il nostro rifugio ha pochi box adibiti ai gatti e il nostro aiuto non sarà sufficiente e non sarà per tutti (difficilmente per cucciolate casalinghe). Aiutaci a diffondere più possibile l’importanza della sterilizzazione. Se li ami, e vuoi aiutarci, li sterilizzi.

Sara Nicolai, volontaria e Consulente della Relazione Felina- 20/06/2021

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *